SEP
TUM
work in progress
Septum significa setto.
Il setto è una membrana o un elemento che ha una funzione separatrice all'interno di una cavità. Separa due sezioni identiche. Il septum è anche simbolo, in molteplici culture, connotato di valori spirituali: qualcosa che fora e mette in comunicazione due metà, rendendole uno.
Il lavoro coreografico Septum si pone come tassello di una ricerca più ampia condotta da anni dal gruppo Voluptas sul superamento delle dicotomie oppositive natura/cultura, uomo/animale, mente/corpo, primitivo/civilizzato, maschio/femmina, dominatore/dominato, in questo caso aprendo l’indagine al tema della percezione del corpo rispetto al piacere che può provare.
Viviamo infatti in una cultura occidentale che ha, a partire dalle origini del processo dialettico, tramite l'opposizione e la sintesi di termini antitetici, diviso e frammentato il mondo, nonché il corpo. Ogni parte dell’organismo è stata isolata nella sua funzione singola, relegandola a una specifica quanto parziale fisiologia, che va curata in maniera separata da tutte le altre. La stessa pelle non è percepita come membrana di scambio con l’esterno ma come confine, come analizza P. B. Preciado:
“... e i corpi, semplici tubi dermici, impauriti dalla loro potenzialità indefinita di godere
con tutto (la terra, le rocce, l’acqua, gli animali, altri tubi dermici) cercarono forme per
controllarsi e controllare. La paura che tutta la pelle fosse un organo sessuale senza genere
li portò a ridisegnare il corpo, progettando fuori e dentro, marcando zone di privilegio e
zone di abiezione. Per sublimare il desiderio pansessuale fu necessario chiudere l’ano
trasformandolo in vincolo di socialità, così come fu necessario recintare le terre comuni
per segnalare la proprietà privata”.
La sfera del piacere viene delimitata a zone genitali precise, tanto da poter essere censurate e controllate, definite, dunque, ipersessualizzate, rese pornografiche e vendute. Il piacere per il mondo tardo capitalista è acquisto e consumo: se divido e creo l’oggetto, posso farne il prezzo. Se l’oggetto non esiste ma appartiene a un tutto, la proprietà cade come cade la frammentazione delle parti, per lasciare spazio a un corpo completamente disinibito, i cui movimenti apparentemente sessuali sono invece semplicemente sensibili. In questo modo chi guarda perde gradualmente la visione ipersessualizzata del corpo, a favore di una percezione sensibile dell'entità umana.
concept e coreografia Pablo Ezequiel Rizzo dramaturg Eliana Rotella interpretei Michele Ifigenia Colturi Alessandra René Cozzi Pablo Ezequiel Rizzo Giuseppe Zagaria musiche Adriano Fedele "Oscar Uaild" costumi Violetta Cottini ente sostenitore AIEP Ariella Vidach