“Natura! Ne siamo circondati
e avvolti, incapaci di uscirne,
incapaci di penetrare più dentro di lei.
Crea forme eternamente nuove;
ciò che esiste non è mai stato;
ciò che fu non ritorna
– tutto è nuovo, eppur sempre antico.”
Goethe, Urpflanze.
Albatros nasce come studio biologico e comportamentale di alcune tipologie di animali per poi evolvere verso un’indagine sul concetto di natura e di naturale.Avvolti dalla luce e sepolti dall’oscurità, i corpi creano immagini ibride, a tratti aliene, che mutano verso la composizione di figure antropomorfe, attraverso una ricerca sensoriale della propria identità.
Traendo ispirazione dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway, l’intera danza sfrutta l’androginia e la somiglianza dei performer per inaugurare un nuovo modo di pensare l’identità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile.
credits
Coreografia e regia: Pablo Ezequiel Rizzo
Interpreti: Alessandra Cozzi Pablo Ezequiel Rizzo Giuseppe Zagaria
Dramaturg: Eliana Rotella
Light design: Fabio Aguirre Brusadin
Musiche: ARCA, Alva Noto, Ryoji Ikeda
Prodotto da HangartFest e Associazione Aiep Ariella Vidach (Milano)
Sostenuto da Movimento Danza (Napoli), Tersicoreaoff (Cagliari) e Festival Ramificazioni.
Progetto vincitore del Premio Cerati 2022, giovane danza d'autore del Festival Ramificazioni.
Progetto selezione dalla Vetrina Anticorpi XL 2023.
Progetto finalista del bando "Residanza – La casa della nuova coreografia 2021” promosso nell’ambito del progetto Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation – Movimento Danza Gabriella Stazio 2018/2021 in collaborazione con il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale”.